mercoledì 9 novembre 2011

2010 - Dai Graffiti del Mercato Comunale (L'Officina della Camomilla)

Qualche settimana fa mi iscrivo a un gruppo su Facebook, Ascolto musiche indie e gruppi sconosciuti. Un gruppo perfetto per la mia inguaribile e malsana ossessione di scoprire qualcosa di nuovo. Tra i video pubblicati dal gruppo mi colpisce l'immagine anteprima e il titolo della canzone "Dai graffiti del mercato comunale" de L'Officina della Camomilla. 

L'impatto è di quelli che non avevo da tempo: quattro ragazzi conciati come carnevalesche markette suonano nella cornice di una discarica e i sovrastanti palazzi in costruzione della periferia sullo sfondo. I loro strumenti sono chitarra acustica, xilofono, tastierine e microfoni giocattolo, a supporto una vecchia radio. Tutto è molto lo-fi: audio, video, scenografia. Poi comincia il canto quasi infantile marcato da una "r" moscia e delle parole che catturano con loro nonsense:

Cecilia oggi, sul presto, ti và di dar fuoco alla scuola?
A cavallo del mio mostro d'armadio,
scatteremo polaroid pop,
          a tutti gli studenti morti nel falò-lò-lò-lò

Il video va avanti con i ragazzi che ad un certo punto cominciano a bruciare strumenti, lottare con spade giocattolo e mazzi di fiori e il frontman che spacca la chitarra acustica dalla quale sembrano uscire tante matite colorate.


Li cerco un po' sul web, tra siti musicali, Youtubemyspaces e fan page Facebook, trovando canzoni tanto naif quanto interessanti e divertenti come Ti porterò a Cena sul Braccio della Ruspa, Una Lunga Serie di Colazioni Sotto il Mandorlo e La Canzone di Piera. Gli Officina della Camomilla vengono da Milano, il vocalist-leader è classe '91 e si chiama Francesco de Leo, sono attualmente senza contratto e senza una lira ma stanno riscuotendo un discreto successo sul web tanto che è nato un gruppo su Facebook per portarli a Roma: cercasi locale che paghi abbastanza per coprire le spese di viaggio e magari qualche anima buona che fornisca un alloggio.

Non contento, sempre su Facebook, sono riuscito a contattare il tastierista/xilofonista del gruppo, Claudio Tarantino che mi concede una sorta di "intervista" allo scopo di entrare in possesso di qualche retroscena della canzone e del video. Claudio è molto gentile e mi rivela che l'intro musicale non è altro che un omaggio a "It's Not Over Yet" dei Klaxons ed è stata scritta da Francesco De Leo. In particolare Claudio mi rivela: "Abbiamo usato Garage band e una chitarra acustica quindi elementi base. Il testo è un pout pourri di sensazioni e immagini che evocano l'indisposizione di giovani liceali che al liceo proprio non ci vogliono stare. Dai graffitti del mercato comunale proprio perchè si è immaginato un mix di scritte e dediche inventate sul muro di un mercato comunale dietro casa di Francesco". 

Poi, sul video:  "lo girammo in zona Cimiano, era un'ala di smaltimento di un cantiere. Si era stabillizzato un piccolo campo rom con addirittura delle capre e l'obiettivo principale era appunto fare delle riprese anche con le capre che però erano molto timide".

Intanto i fan del gruppo aumentano e si cerca sempre un locale che abbia l'intuizione ospitare per la prima volta a Roma un gruppo italiano originale come pochi che un giorno farà molto parlare di sé. Intanto, in bocca al lupo..."camomilli"!


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