giovedì 22 gennaio 2015

2014 - La Deriva (Vetusta Morla)

Fino ad un anno fa non avrei immaginato di avventurarmi nell'indie spagnolo. Poi capita che un amico è stato in Erasmus in Spagna: oltre al raggaeton, genere molto in voga durante le feste universitarie, ogni tanto ci si scambia un po' di musica seria. Così, sempre questo mio amico reduce dai fasti dell'Erasmus mi fa ascoltare un pezzo chiamata Los Buenos, di tal Vetusta Morla. "Non male" penso, approfondiamo su quel paradiso chiamato Spotify!



Nel 2014 questo affollato gruppo spagnolo fondato nel 1998 e per la verità molto seguito in patria, produce un ottimo album chiamato La Deriva il cui omonimo pezzo trovo un capolavoro capace di rapirmi ad ogni ascolto.

Complice soprattutto quell'incipit fatto da aggressive percussioni psichedeliche. Poi entrano in gioco vari strumenti tra i quali spiccano le distorsioni delle chitarre elettriche e la voce tipicamente "caliente" del cantante Pucho.

Ecco il testo, particolarmente introspettivo.

He tenido tiempo de desdoblarme 
Y ver mi rostro en otras vidas. 
Ya tiré la piedra al centro del estanque. 

He enterrado cuentos y calendario, 
Ya cambié el balón por gasolina. 
Ha prendido el bosque al incendiar la orilla. 

He escuchado el ritmo de los feriantes 
Poniendo precio a mi agonía; 
Familias de erizos en sus manos frías. 

Habrá que inventarse una salida, 
Ya no hay timón en la deriva. 

Has tenido pulso para engancharme 
Alistado en ejércitos suicidas. 
Me adentré en el bosque y no encontré al vigía. 

Habrá que inventarse una guarida, 
No quiero timón en la deriva. 
Cada cual que tome sus medidas. 
Hay esperanza en la deriva. 

Habrá que inventarse una salida. 
Que el destino no nos tome las medidas. 
Hay esperanza en la deriva.

C'è da dire che il video non ufficiale rende molto di più di quello ufficiale:


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